La Vie en Rose: Salve Sig.ra Khalo, siamo davvero
emozionate, è un onore per noi
poter parlare con lei.
Frida Khalo: Grazie, per me è un piacere.
Finalmente ho l'opportunità di dire qualcosa di diverso da
ciò che si è scritto nelle mie biografie e che siete abituati a leggere.
E' un modo per poter raccontare altro di me, di entrare tra
le pieghe della mia esistenza.
La Vie: Allora, se
le va, cominciamo...
F.K.: Si, ma mi chiami pure Frida ( si sistema l'ortensia blu sui capelli ) e non mi guardi come
se stesse parlando con una visione eterea, sono qui e sono una donna come lei!
La Vie: Vorrei fare con lei un piccolo gioco: "il gioco del Se", lo conosce?
F.K.: Certo che lo conosco! Ci ho giocato per tutta la vita!
La Vie: Cosa intende dire?
F.K.: Ho sempre rimuginato tra me e me: se fossi nata uomo,
Frida, come saresti stata? e se fossi
stata sana e via dicendo...?
La Vie: Ha colto nel segno cara Frida. Allora, cominciamo?
Appunto, se lei fosse
nata uomo cosa avrebbe fatto?
F.K.:( sorridendo) Mia cara, avrei fatto tutto ciò che Diego
ha fatto a me ! No, scherzavo… se fossi
nata uomo, avrei amato e sposato una donna, da cui avrei voluto almeno cinque
figli.
Come vede essere stata uomo non avrebbe cambiato di molto il mio più grande desiderio, ma come
sa, la gioia di stringere tra le braccia un figlio non l'ho mai avuta.
La Vie: (Sono in silenzio, noto che gli occhi le si sono
riempiti di lacrime)
F.K.: Sa cosa le dico, giusto per sdrammatizzare un
pò, altrimenti le lacrime mi vengono giù come fiumi. Il guaio è stato questo:
quello specchio messo sul mio letto, non ha fatto altro che riempire il mio
ego.
Non avrei dovuto guardare giorno e notte la mia immagine
riflessa, non mi sono mai conosciuta abbastanza.
Non ho mai imparato a stare nel mondo, stare in mezzo agli
altri.
Non ho mai imparato a
vedermi riflessa nell'altro, si figuri se avessi avuto un figlio! Un figlio è
un dono ed io non so cosa voglia dire donarmi, se non attraverso i miei quadri,
ma quello è solo un riflesso, non sono io!
La Vie: Se fosse stata un'insegnante?
F.K.: Guardi, le dico, se fossi stata un'insegnante avrei voluto
insegnare ai miei allievi a battersi per le proprie passioni, per quello che ti
fa battere forte il cuore, anche se tutto fa pensare che il mondo non si
accorga di te. Bè, forse sarei stata una rigida bacchettona, altro che
rivoluzione! Quando si passa a miglior vita sono tante le cose che ti accorgi
di aver sbagliato, non sono una di quelle che a testa alta direbbe “Se tornassi
indietro farei tutto nello stesso modo”... no, per me non è così!
Adesso vedo tutto ben
chiaro: quante opportunità sprecate, quanti doni non apprezzati! Ma adesso sono
qui e non mi resta che osservare. Sa cosa mi manca? Il buon cibo ed i miei
pennelli, per quelli sì che venderei l'anima! ( sghignazza
sotto i baffetti)
La Vie: Se fosse una donna del 2013?
F.K.: Con ciò mi mette
davvero in difficoltà.
Sarebbe un vero guaio!
Cioè, mi spiego. Non che non ami le donne, le ho amate, o
per meglio dire desiderate, come ben sapete, ma oggi sarebbe davvero
complicato.
Le vedo divise tra mancanza di lavoro, famiglie disgregate,
passioni leggere e pericolose.
Non so se
riuscirei... si immagini lei una come me proiettata nel vostro 2013!
Faccia attenzione, le dico, non proiettata come Frida Khalo, l'artista, ma
come una semplice donna disabile, che veste con gonnelloni e fiori in testa!
Bè, non avrei poi molta fortuna!
In questo tempo, dove
il corpo della donna è mercificato, messo in vetrina come un bell'oggetto di
pubblico uso, dove per femminilità s'intende una farfalla sull'inguine o un
assessore in costume griffato sulle passerelle milanesi… per carità, questo
proprio no!
La Vie: Vuole farci comprendere meglio?
F.K.: Facciamo così: continuiamo domani e spero che si deciderà a farmi vedere un po’ di quelle foto scattate a
quella rossa!!!
La Vie: Grazie, a domani ! (voglio quella magnifica gonna
che indossa, sarebbe perfetta sul nostro blog).
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